domenica 31 maggio 2009

More Mads




Il Sirenetto di Copenhagen! Che bel posto dev'essere, la Vichinghia...

Mad Mads

(Foto di Jeppe Carlsen)
Voglia di bellezza pura? Accontentata.

Anche il nuovo prima o poi diventa vecchio

- Anche il nuovo prima o poi diventa vecchio, l'importante è saltare via, andarsene un attimo prima che ciò accada o cercare di interrompere questo processo inevitabile e assicurarsi così la continua dose di adrenalina che ti acchiappa ogni qualvolta qualcosa di nuovo ti-
- Quanto zucchero nel caffé?
- Non interrompermi, cazzo, con una domanda così fuori luogo!
- Non è una domanda fuori luogo, ti sto preparando il caffé. Ripeto: quanto zucchero nel caffé?
- Non lo voglio più, il tuo caffé, ecco.
- Ma perchè fai così?
- Perchè ero partito tutto bello ispirato, ti stavo esternando una mia cosa, una cosa che mi porto dentro da giorni, forse settimane intere, una cosa che solo ora sto capendo e volevo condividerla con te perché tu solamente puoi capirmi, allora -dicevo- bisogna rompere il cerchio, spezzare le catene per impedire che ad un certo punto la routine, la noia, l'abitudine sbiadiscano le cose della vi-
- Latte?
- Ma porcoddìo, allora! Ancora?! Ti sto parlando, cristo, sto tirando fuori a fatica una mia cosa e tu ancora con queste stupide domande?!
- Stupide domande? se ti avessi chiesto "benzina" al posto di "latte", sarebbe sembrata una domanda stupida o perlomeno strana, invece era una domanda legittima: devo sapere, adesso, se vuoi del latte nel caffé.
- Devi sapere?
- Certo, devo sapere come procedere, come andare avanti nella mia operazione di preparazione di un caffé per te. Come lo vuoi, allora, questo benedetto caffé?
- Non lo voglio più, mi pare di avertelo già detto, ma è ovvio che non mi stai a sentire per cui anche il discorso sul nuovo che prima o poi invecchia se non s'interviene con un'azione preventiva di rottura lo potevo fare tra me e me, se questo è il tuo modo di reagire quando ti parlo.
- Macché, m'interessa e molto, anche. Continua.
- Mmh...e vabbè. Ecco - dicevo - arriva ad un certo punto che il sapore e i contorni delle cose e anche la figura, la voce, lo sguardo e l'atteggiamento delle persone, tutto questo è talmente risaputo, vecchio e stantio, che non ci fai più caso e ti spegni e muori dentro... tipo, perdi interesse per tutto quel che ti circonda, perciò concludo dicendo: invecchiamo perché permettiamo alle cose e alle persone d'invecchiare e di conseguenza, invecchiando queste cose, invecchiamo pure no-
- Li vuoi due biscottini, col caffé?
- Ma allora vaffanculo! Stronza! Sempre ad interrompermi! Proprio nei momenti più delicati, poi! è importante per me questo discorso e.. eppoi è maleducazione, ecco! sai che c'è? il caffé e i biscottini dalli a-
- Hai ragione, hai ragione su tutta la linea.
- ... cioè?
- E' maleducazione interrompere gli altri... spezzare il ritmo... rompere il flusso dei pensieri... deviare il corso delle parole con inutili domande... prego, continua... continua pure sulla tua strada, che stavi dicendo?
- ...
- ...
-Stronza!
-Vecchio...
- ...
- ...

Exploit(ation)!


Questo blog e la sua squinternata autrice sfruttano bassamente due mostri sacri come Nick Cave e Shane MacGowan per ribadire che, dopotutto ... what a wonderful world, cazzo cazzo!

La vita stessa


LA VITA STESSA

Ci siamo incontrati giù nella valle, dove il vino dell’amore scorre insieme a quello della distruzione
Là in quella curva di oscurità dove crescono i fiori della tentazione
Ho lasciato tutto agli altri, c’eri solo tu e niente altro
Eri così bella ai miei occhi, bella come la vita stessa

Eri la vita stessa, e scorrevi su di me
La vita stessa, il vento tra gli olmi neri
La vita stessa, nel tuo cuore e nei tuoi occhi
Senza di te non ce la posso fare

Sapevo che eri nei guai, tutti lo sapevano
Ti portavi dietro quel libriccino nero da cui cadevano tutti i tuoi segreti
Hai gettato al vento tutto, le ricchezze, la bellezza, la salute
Come se non sapessi cosa fartene, nè cosa fare della vita stessa

Eri la vita stessa, e scorrevi su di me
La vita stessa, il vento tra gli olmi neri
La vita stessa, nel tuo cuore e nei tuoi occhi
Senza di te non ce la posso fare

Perché le cose a cui teniamo di più con il tempo ci sfuggono
fino a farci diventare sordi alla musica e ciechi davanti alla bellezza di Dio?
Perché le cose che ci uniscono pian piano finiscono per dividerci
fino a che non cadiamo nella nostra oscurità?
Stranieri ai nostri cuori

ed alla vita stessa, che scorre su di me
La vita stessa, il vento tra gli olmi neri
La vita stessa, nel tuo cuore e nei tuoi occhi
Senza di te non ce la posso fare

E ora questo è per la strada
E questo è per la tua salute

E per la vita stessa, che scorre su di me

Life itself di Bruce Springsteen, magnificamente (per me) tradotta da un amico

venerdì 29 maggio 2009

Moz?


Io sono sempre qui.
A scivolarti tra le dita e a perdermi nei tuoi occhi, sospirando al suono della tua voce, io sono sempre qui, ma ahimé, invisibile.
Ma non importa che tu mi veda, anzi non voglio.
Io vedo te ovunque e quel sorriso mi bacia le vene e i polsi.
Tu sei sempre qui.
Vero, Moz?
Non lo so.
Io non so più niente e per questo scivolo leggera... tra le tue dita.
Mi hai nel mirino dei tuoi occhi e per quanto invisibile...
prego tutto il giorno affinché tu - una volta per tutte - mi colpisca senza indugio.
Io sono sempre qui.

E tu, Moz, mi sei dentro e fuori.

giovedì 28 maggio 2009

Non si è geni per caso!


"Il sesso senza amore è un'esperienza vuota. Ma tra le esperienze vuote è una delle migliori."
(Woody Allen)

mercoledì 27 maggio 2009

Oasis

la normalità è cosa così poco normale da sembrare un'oasi,
stasera

Lars amandi




(immagini tratte dal film Antichrist, di Lars Von Trier)

Il film poggia su una domanda: e se il mondo fosse stato creato da Satana?
Lars Von Trier risponde.
Non vedo l'ora di sapere cosa!

martedì 26 maggio 2009

Lucky


... Sono contento di essere un idiota. Sono contento di non sapere niente.
Sono contento di non essere ancora morto.
Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi
mi dico che sono un uomo fortunato.

Charles Bukowski, Musica per organi caldi (1983)

lunedì 25 maggio 2009

Il colmo

"Pensa se..."

Rido di me, rido per tutto quel che mi accade.
INFINITE JEST è anche (e soprattutto) questo!
Ma è un riso nuovo, un ridere diverso.
E' il suono del riso di una persona fortunata.

born again

sabato 23 maggio 2009

mercoledì 20 maggio 2009

Fu nera


Sto attenta al particolare, mentre mi vesto, ho un funerale che mi aspetta e anche se so che all'unico corpo in posizione orizzontale presente alla cerimonia poco importerà della mia mise, mi adeguo alla richiesta di sobrietà e cupezza, perchè so che esiste gente che potrebbe rimanere sconvolta qualora mi presentassi con gli zoccoli giallo limone - zoccoli che, per un attimo, mi hanno comunque tentata, devo ammettere...
e allora painted in black, esco e cammino senza pensare e quando rispondo al telefono al collega che vuole solo fare due parole e mettermi in guardia dal "covo di vipere" che mi ronza attorno, io rispondo con serenità: - Sto andando ad un funerale noto che il silenzio e il cambio di tono del suddetto collega quasi mi stupisce e mi chiedo, mentre lui è lì a sciorinare paternalistiche e metaforiche pacche sulle spalle, perchè mai questo silenzio, questo abbassamento di voce e poi mi rispondo: - Ah, già: sto andando ad un funerale.
Arrivata davanti al luogo più estraneo che la mia mente possa concepire - una chiesa - mi fermo all'entrata perché sono l'unica persona vestita total black e la cosa mi blocca: vecchiette (la maggior parte dei presenti è vecchia, lo si nota dai capelli grigi e bianchi, dalle spalle curve, dalle gambe storte, dalle matrone dal corpo ormai cubico, dalle camicie azzurrine dei signori e dai pantaloni con le pences) con delicate camicette a fiori e magliettine dai colori pastello e allora mi dico, non fa niente se ho cannato la mise, alla protagonista di questa cerimonia non importa.
Le persone anziane mi riservano sguardi gentili e pudici, di quelli che non vedo più sui volti dei giovani o dei miei coetanei.E inizio a chiedermi...
Ma non faccio altre deviazioni mentali, sto presenziando ad un funerale.
Uscendo, dopo aver salutato la nuora della protagonista (quella in posizione orizzontale e tolta dalla vista), riprendo a camminare e sento una voce cristallina chiamare il mio nome: un'altra collega, bellissima nella sua tuta tutta bianca e in sella ad una bici anch'essa tutta bianca, mi sfreccia accanto e mi sorride e io la saluto, e penso che per un istante - breve istante - nell'incrociare gli sguardi, io e lei abbiamo formato un tao formidabile e istantaneo, io nera che torno da una morte estranea e lei bianca a pedalare incontro alla casa, alla famiglia, ovvero la (sua) vita. Sono contenta che non si sia fermata, quel sorriso che ondeggiava sulla bici si sarebbe fermato alla risposta "torno da un funerale".
Scendo lungo i vicoli pieni di storia di cui non m'importa granché in questi utlimi tempi, e mi rendo conto che il nero che mi porto addosso striscia sulle mura e fa rumore lasciando una scia, ma sono incurante di tutto questo, perché forse la scia nera esce direttamente dalla mia testa, non lo so ed è con questa mia leggerezza che continuo a camminare ancheggiando (ancheggio a causa di un lieve mal di schiena) e invio un sms ad un altro collega per sapere con che mezzo verrà a prendermi. Risponde subito, segno che non l'ho buttato giù dal letto. Sorrido mentre m'immagino lo sguardo comunque assonnato...
"Moto", risponde lui.

Penso alla protagonista del funerale, è la mamma di un mio amico che non vedo da tempo e mi chiedo: - Mariola, quando è stata l'ultima volta che sei salita su una moto, tu?
Sorrido perché m'immagino che la madre del mio amico mi sorriderebbe e mi risponderebbe: - Ma che cosa vai a chiedere, Olga...Lo so, ma immagina, Mariola, quante strane domande e chissà quali pensieri toccano il protagonista di un funerale.
Rileggo sul display la parola MOTO, e immaginandomi nell'atto d'infilare il casco e stringermi al mio collega in un abbraccio necessario, mi accorgo di colpo che non ti ho mai abbracciata, Mariola. Mi fermo sui gradini in discesa del vicolo.
Un pensiero nero, ecco quel che ho appena avuto.
Non ho abbracciato tuo figlio, il mio amico, perché non volevo vedere i suoi occhi.
Un pensiero nero che è subito sbiadito perchè oggi, quando la moto sfreccerà, io chiuderò gli occhi e vi vedrò, Mariola, te e tuo figlio.
E solo dopo potrò dire: - Sono "stata" ad un funerale.

In maniera molto strana - e forse superficiale, ammetto - ti ho voluto bene e mi capiterà di pensare a te e a questi pochi attimi di vita appena descritta, vita banale ma pur sempre (la mia) vita.
Fu nera ma da un po' non lo è più.

martedì 19 maggio 2009

Oggi in vena mi scorre solo LEI, solo LEI, solo QUESTA CANZONE!



One hit to the body

You fell out of the clear blue sky
To the darkness below
The smell of your flesh excites me
My blood starts to flow
So help me God

You burst in in a blaze of light
You unzippered the dark
One kiss took my breath away
One look lights up the stars
And it's, it's one hit to the body
It comes straight from the heart
One hit to the body
Sure went straight to the mark
So help me God

It's one shot when you love me
One shot when you leave me
I don't need no security
I just need some peace
And it's one hit to the body
It comes straight from the heart
One voice calls out my name
It sure went straight to the mark

One punch and you knocked me down
Tore my defenses apart
One round took me out of the game
You did me some permanent harm
It took just one hit
It took just one hit
It ain't enough for me
It ain't enough for me
It ain't enough for me
It's hurting me baby

Oh your love is a sweet addiction
I can't clean you out of my veins
It's a life long addiction
That has damaged my brain
It took just one hit to the body
To tear my defenses apart
One hit to the body
Sure went straight to the mark
One hit to the body
And it comes straight from the heart
One hit to the body
To the body, to the body
Come straight from the heart

One hit to the body
And it comes straight from the heart

One hit to the body
And it comes straight from the heart
That's all it took, that's all it took
So help me so help me so help me God
So help me so help me so help me God

One hit to the body
And it comes straight from the heart
One hit to the body
And it comes straight from the heart

(Rolling Stones, dall'album Dirty Work, 1986)

... aspetto che qualcuno me la suoni. Intanto, io me la canto e me la ballo da sola, in accappatoio e capelli bagnati, volume a stecca.

DemoCRAZY!


ce n'est jamais trop tard pour la Révolution!!!... et n'oubliez pas les couches-culottes!!

(Edika - cliccate sull'immagine per ingrandirla, vi devo dire tutto io, cazzo? no, non è il titolo della vignetta, se ve lo dico è per non farvi rischiare di perdere l'incanto di preziosi e piccoli dettagli tipo il vecchio che (si) sta "facendo la rivoluzione" dietro la vecchia che brandisce il carrellino con la flebo, che mito... e il vecchierello che corre a distribuire pannoloni al popolo incontinente, per non parlare del nonno rabbioso che sta per scagliare un pitale pieno di merda contro il sistema!)

è da un quarto d'ora che fisso 'sta vignetta e rido lacrimando ("Xanax, Prozac, Coversyl".. e il tipo che fugge coi pannoloni... Edika è un genio. Un genio!)
Mmmh.
è da un po' di tempo che "rido molto, forse troppo".
Rido anche da sola.
Anzi, più sono da sola, più ho motivo per ridere...

"la conoscenza
che arriva con l'esperienza
passa attraverso la demenza?
Forse.
Ma parte subito e io devo fare senza"

e comunque, gente, il messaggio è questo: non è mai troppo tardi per una Rivoluzione!!!
Ma che sia ... invisibile e silenziosa (è importante, mi raccomando!), come una bestemmia pensata in chiesa.
Oppure repentina e violenta, come un attacco di sciolta* alla Thomas V.

*questo post nasce da un esperimento: che passa nel cervello di una persona dopo 10 ore e 15 minuti di lavoro e una cena a base di 2 yogurt (di cui uno vergognosamente e bassamente scroccato al collega Zoc) e una manciata di pistacchi?
Ecco quel che succede: smanaccia in lungo e in largo su Google Immagini e s'incaglia sulle peggiori cazzate, ridendo da sola e scegliendo una bella vignetta del mitico EDIKA con la quale abbassare necessariamente i toni troppo aulici e lirici di un blog che si fa sempre più bello, ma di conseguenza ermetico (aò, certe volte non capisco nenanch'io che minchia scrivo.. però me piace!)
Il mio blog è di una bellezza assurda e hai voglia a cercare messaggi tra le righe, no.
Ce n'è uno solo: la machiavellica dedizione della sottoscritta alla ricerca della bellezza assurda, dedizione i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti...

epperò, qui il messaggio è anche altro. Ripeto:
Non è mai troppo tardi per fare la Rivoluzione!
E non dimenticate i pannoloni... nel caso ci si dovesse pisciar sotto dalle risate!

Io, dal canto mio, ho appena smesso di ridere: I PISTACCHI SONO FINITI, PERDIOBACCO!
C' è un messaggio in tutto questo, lo so.

lunedì 18 maggio 2009

Pro-memoria

... Hold on to your friends
Hold on to your friends
Resist - or move on
Be mad, be rash
Smoke and explode
Sell all of your clothes
Just bear in mind :
Oh, there just might come a time
When you need some friends
(Morrissey - Hold on to your friends)
Buonanotte, come d'abitudine.

domenica 17 maggio 2009

Indifference


Indifference (Pearl Jam)

I will light the match this mornin'
so I won't be alone
watch as she lies silent
but soon light will be gone
oh, I will stand arms outstretched
pretend I'm free to roam
oh, I will make my way through one more day

how much difference does it make?
how much difference does it make?

I will hold the candle
'til it burns up my arm
oh,I'll keep takin' punches
'til their will grows tired
oh, I will stare the sun down
until my eyes go blind
hey, I won't change direction
and I won't change my mind

how much difference does it make?
how much difference does it make?

I'll swallow poison until I grow immune
I will scream my lungs out
'til it fills this room

how much difference
how much difference
how much difference does it make?
how much difference does it make?


[Indifference wants to kill me
but I'll swallow that poison
until I grow immune or I die.
(il resto è altrove)]

Io, sabato sera


"I believe whatever doesn't kill you, simply makes you... stranger"
(The Joker)

sabato 16 maggio 2009

Just Another Saturday Night Show of Mine

(Wait for me
It's worth it!
It's time to start my show
and I will show you that...)

Here I come, as I always did
and I won' t be here, as usual.
If you want an imagine of me tonight
Think of the cold air
and breathe it

Here I come, as I always did
and I won't be here, as usual.
If you want to reach my soul tonight
You'd better give it up
and let me go

Here I come, as I always did
and I won't be here, as usual

I, as usual

mercoledì 13 maggio 2009

Gunnar/2

Wireless mouse

(è lui il Gunnar del racconto dedicato a Thomas Verro.. gli svedesi sono una spanna avanti, l'ho sempre detto!)

The Foolish Reader's Update

(Frank Stefanko - Corvette Winter, 1978)

In un precedente post avevo segnalato lo stato attuale delle mie letture.
Tutto sospeso, gente!!!

Sabato ho avuto un raptus pre- San Floriano e ho acquistato "Mi raccomando: tutti vestiti bene" di D. Sedaris (grazie ancora, Rinaldo! e ti prego... torna su Facebook, ma questa volta con "l'identità segreta che abbiamo inventato ieri sera in piazza e che conosciamo solo io e te, ovvero tutta Jesi e Filottrano e le Marche in genere"... se tu non torni su FB con chi mi scompiscio dalle risate parlando (male) degli sciroccati che ci siamo gustati all'università, cazzarola?! E chi mi donerà le foto delle cagnette più feroci della regione, quelle piccole, schifose cagnette che aspettano che i coniglietti di tuo padre vengano alla luce, per ingoiarseli così, bellicrudi e teneri teneri e ancora caldi di ventre materno.. eh? chi?! Torna, stronzo!)

Per evitare però il rischio di un'eccessiva dose di gioia e d'ilarità - cose alle quali non sono ancora ben abituata anche se sto migliorando ma forse no, è solo demenza... - sensazioni tipiche di chi si tuffi nelle pagine del pazzo e ironico mondo di Sedaris, ho acquistato anche "La solitudine del maratoneta" di A.Sillitoe... giusto per smorzare gli eccessi (grazie, Vex, in caso di suicidio sul referto troverai scritto il tuo nome tra le cause della mia morte, ma grazie ancora per il consiglio, perchè la solitudine non solo è un tema che mi affascina molto, ma devi sapere che Solitudine è il mio secondo nome. Davvero. Olga Solitudine Smorzakandelovna. Esibisco atto di nascita e registrazione anagrafica su richiesta, non scherzo. E dato che le 11 solitudini di Yates da te consigliate mi sono piaciute - a proposito, grazie anche per questo - parto fiduciosa... sta a vedere che inculata, eh!)

Per non tralasciare comunque un altro mio amore, ovvero la musica, ieri ho comprato anche "Bruce Springsteen - Come un killer sotto il sole", anche se devo dire che "Pino Daniele - Come uno scarrafone 'ncopp' o' mare" e "Gigi D'Alessio - Come un camorrista sotto scorta"mi hanno tentato alquanto e scegliere è stato un travaglio accompagnato da sudori ghiacciati e cali di pressione in picchiata repentina.
Non so che m'abbia preso, ma ad un certo punto, sfogliando il libro sono incappata su questo passaggio a pag. 473, quello che mi ha fatto decidere:
"Quello che mi fa prendere in mano la chitarra oggi ha fondamentalmente origine dallo stesso bisogno, dallo stesso slancio che mi ha fatto prendere in mano una chitarra per la prima volta: l'idea di parlare a qualcuno".

Ecco, vi ho parlato pure ora, non sentite l'eco?
Ascoltate ciò che scrivo, se vi va.
Grazie a voi che mi leggete ancora.

(p.s.
Rinà... pure il gatto che "rancica" non scherza, eh! mai sentito parlare di "animali domestici"? A casa tua, solo mostri lovecraftiani, cristo?!)

Comunicazioni di servizio, part 2


Allora, dopo l'ennesima protesta seguita da insulti (tu, lettrice dagli oxfordiani trascorsi - tu che ti sei gentilmente rivolta a me col cortese appellativo di "tvòia", tanto per citare il più soave dei termini - ne sai qualcosa, vero?) da parte di gente che non riesce più ad accedere al blog, ho capito che non ho capito affatto come si utilizza blogger oppure qualcosa non va e non dipende da me.... pare che l'accesso al blog abbia una scadenza! E che qualcuno non riesca comunque ad accedere, nonostante le mie reiterate mail d'invito.
Portate pazienza!
Vi reinvito tutti, che altro devo fà?!

lunedì 11 maggio 2009

Le clown solitaire, moi!

(Phil Zoc - Clown sur la ville)

Eccola, Olga... più il fondo è grigio e scuro e più gli sguardi sono vacui e i silenzi grevi, più lei è intenzionata a continuare a palleggiare i suoi mondi tra le mani, colorata e incurante del suo equilibrio precario, sì, ma tangibile...
Eccola, Olga....
Et elle est là pour tous ceux qu'ont besoin de se retrouver dans une photo d'un clown solitaire et ..

Au revoir!

Un jour...

(Phil Zoc - J'irai m'asseoir)

... j'irai m'asseoir!

(questa foto è bellissima e ipnotica)

domenica 10 maggio 2009

io, oggi finalmente...

(Emanuele Simonelli - Bathroom)
...mi pulisco sotto pelle.

La borsa (festa della mamma)


"Si ricordava di una famiglia assai povera: la donna stringeva al petto sempre una vecchia borsa. I suoi figli si stupivano che lei possedesse qualcosa di valore. Un giorno nella corsa la donna cadde e rovesciò per terra il tesoro: bottoni. Per non sfigurare, anche lei si era dotata di borsa inseparabile. Anche sotto le bombe una donna povera non voleva essere da meno delle altre. Da allora non la videro più."
(Erri De Luca, Tu, mio)

[Mia madre è una donna povera che spesso ha pianto per la povertà. Lei non ha mai borse, se non sotto ai suoi occhi verde e nocciola, e quelle borse sono piene di lacrime. Vorrei dire a mia madre che il sale delle sue lacrime è lo stesso di tutte le persone ricche e povere e che le sue borse sono il doppio segno della passione che ci mette nelle cose, nonostante tutto, passione di cui lei non è mai stata povera.
Le ho detto che non si può perdere la propria ricchezza addolorandosi della povertà altrui, la povertà di chi ha tanto pane, belle borse piene e il cuore vuoto.
Calando mia madre nella scena di Erri, sogno di vederla inciampare e rivelare al mondo intero la sua borsa squarciata e piena di me.
Mia madre è una donna povera a cui mancano (solo) i soldi.
Di tutto il resto, potrebbe mettersi a distribuire borse piene a tutti.
Mia madre ogni tanto si vede povera e misera e piange.
E allora io, furtiva, aggiungo qualcosa nella borsa e so che, quando è sola, sul lettone, la apre e scopre un bottone in più, un bottone che è suo, solo suo.
Mia madre non è mai stata povera.

Auguri, mamma.]

sabato 9 maggio 2009

San Floriano senza te, Nick

Per me l'amicizia è prepararmi per la sbronza annuale di San Floriano come sto facendo adesso, cioè ballando mezza nuda e coi capelli bagnati sulle note di Octavarium di quei gran porcoddio dei Dream Theater e nel frattempo pensare che la perfezione non esiste perché se esistesse, stasera io e te staremmo abbracciati ad alzare al cielo i nostri calici e a biascicare, ubriachi e felici, patetici e meravigliosi brindisi alla nostra perenne amicizia.
E invece....

Mi manchi a sangue.
Ti voglio bene.
Sempre.
Olga

venerdì 8 maggio 2009

E' davvero un cazzo fritto, la vita?

Spesso le parti migliori della vita erano quando non facevi assolutamente niente, stavi solo a rimuginare, a riflettere. Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.
Charles Bukowski, Pulp (1994)


Quando si è giovani, l'indifferenza più arida, le porcate più ciniche, si arriva a trovargli la scusa del capriccio passionale e chissà quale segno di un romanticismo inesperto. Ma più tardi, quando la vita vi ha mostrato per bene tutto quello che può esigere in cautela, crudeltà, malizia soltanto per essere mantenuta bene o male a 37°, ti rendi conto, sei informato, hai le carte in regola per capire tutte le stronzate che contiene un passato. Basta in tutto e per tutto contemplare se stessi e quel che si è diventati in fatto di schifezza. Niente più mistero, niente più ingenuità, ti sei mangiato tutta la poesia visto che hai vissuto fino a quel momento. E' un cazzo fritto, la vita.
Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte (1932)


Positivo e negativo. Pessimismo ottimistico. Ottimismo pessimistico.

Bene e Male.

( e fino a prova contraria il ca**o fa bene e il fritto fa male. Céline aveva capito tutto, che genio)


lunedì 4 maggio 2009

Don't you feel like you're a rider on a ...


... Downbound train?

I had a job, I had a girl
I had something going mister in this world
I got laid off down at the lumber yard
Our love went bad, times got hard
Now I work down at the carwash
Where all it ever does is rain
Don't you feel like you're a rider on a downbound train?
She just said "Joe I gotta go
We had it once we ain't got it any more"
She packed her bags
left me behind
She bought a ticket on the Central Line
Nights as I sleep, I hear that whistle whining
I feel her kiss in the misty rain
And I feel like I'm a rider on a downbound train

Last night I heard your voice
You were crying, crying, you were so alone
You said your love had never died
You were waiting for me at home
Put on my jacket, I ran through the woods
I ran till I thought my chest would explode
There in the clearing, beyond the highway
In the moonlight, our wedding house shone
I rushed through the yard, I burst through the front door
My head pounding hard, up the stairs I climbed
The room was dark, our bed was empty
Then I heard that long whistle whine
And I dropped to my knees, hung my head and cried

Now I swing a sledge hammer on a railroad gang
Knocking down them cross ties, working in the rain
Now don't it feel like you're a rider on a downbound train?

(No, I don't feel that way anymore, even if I suppose that train being still somewhere... I bless it and turn away and I feel like a stranger to all
Once upon a time I was that rider... Now, I'm riding and riding and riding ... and I'm happy because I chose not to hear that whistle whining anymore..
And sometimes I feel like I'm a rider on an invisible but powerful new train )

(Una canzone che ti strappa il cuore, con quella voce e quella chitarra in sottofondo.. Bruce, solo a te permetto tanto!)

Mi manca...


"Mi manca chiunque"
(D. F. Wallace)

San Floriano

(Bon)fire!

domenica 3 maggio 2009

Ninnananna abbandonata


Camminavo vicino alle rive del fiume
nella brezza fresca
degli ultimi giorni d'inverno
e nell'aria andava una vecchia canzone
e la marea danzava correndo verso il mare
A volte i viaggiatori si fermano stanchi
e riposano un poco
in compagnia di qualche straniero
chissà dove ti addormenterai stasera
e chissà come ascolterai questa canzone
Forse ti stai cullando al suono di un treno,
inseguendo il ragazzo gitano
con lo zaino sotto il violino
e se sei persa
in qualche fredda terra straniera
ti mando una ninnananna
per sentirti più vicina
Un giorno, guidati da stelle sicure
ci ritroveremo
in qualche angolo di mondo lontano,
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati

o sui sentieri dove corrono le fate
E prego qualche Dio dei viaggiatori
che tu abbia due soldi in tasca
da spendere stasera
e qualcuno nel letto
per scaldare via l'inverno
e un angelo bianco
seduto vicino alla finestra
(Modena City Ramblers - Ninnananna)

[L'avevo dimenticata... Grazie, Giovanni!]

sabato 2 maggio 2009

Advice to myself


I won't think twice
'cause I live once

(addenda:

A volte uno è uguale a zero.

Quello che pesa veramente è l’assenza delle cose desiderate.

Conta a volte solo quello che non c’è ed è un male.

Sopravvive in bocca solo quell’unico sapore immaginato.

Non s’avverte odore di ciò che abbiamo accanto.

Si chiudono gli occhi, ma l’immagine non sfuma.

Si diffonde silenzio, ma dentro le parole sono urla.

Si è feriti quando si è invisibili, si è colpiti perché invivibili.

Si muore quando si è non vissuti e non voluti.

Ci si sente finiti quando si è un numero finito, come uno.

A volte uno è uguale a zero.

E due è l’infinito, finalmente compreso.

Ma l’infinito non è luogo di pace garantita.

Capita a volte di sperare di non dover più sperare.

I sogni più belli diventano spaventosi.

Il desiderio di felicità provoca paura e paralisi.

La ricerca della pace porta alla guerra e alla possibile sconfitta.

Il desiderio mi uccide già solo vivendolo)

My Moz is givin' me the caress I need


Lasciarsi pompare energia e allo stesso tempo farsi accarezzare da una musica struggente, da una voce malinconica e da un messaggio di triste resa che però nasconde il desiderio di una lotta inarrestabile, il tutto condito da un video che è un inno vegetariano, è la cosa più intelligente e sensata che oggi io possa fare.
E lo sto facendo.

Poi, stasera, come missione m'imporrò di trovare ovunque, in chiunque e a qualsiasi costo una traccia di ... una traccia di Moz.

EVERYDAY IS LIKE SUNDAY (click &listen to this masterpiece!!!!!!)

Trudging slowly over wet sand
Back to the bench where your clothes were stolen
This is the coastal town
That they forgot to close down
Armageddon - come Armageddon!
Come, Armageddon! Come!

Everyday is like Sunday
Everyday is silent and grey

Hide on the promenade
Etch a postcard :
"How I Dearly Wish I Was Not Here"
In the seaside town
...that they forgot to bomb
Come, Come, Come - nuclear bomb

Everyday is like Sunday
Everyday is silent and grey

Trudging back over pebbles and sand
And a strange dust lands on your hands
(And on your face...)
(On your face ...)
(On your face ...)
(On your face ...)

Everyday is like Sunday
"Win Yourself A Cheap Tray"
Share some greased tea with me
Everyday is silent and grey

Ancora scossa

"Il mondo che vorrei", dal punto di vista abruzzese.
E stanotte, ancora scosse...

Oscillo

(Dream Theater - Octavarium)


da 1=1
a 1=0
ma subito ritorno a 1=1
perché così ero
così sarò
così so di essere,
solo così
sono

IO=1/0
oscillo