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venerdì 27 febbraio 2009

Le folli recensioni di Olga - Federiko Moccia


Messo da parte ogni indugio e grazie a Big Head (sottolineo che lui non l'ha letto, gli è rimasta ancora un briciolo di quella... quella cosa... ah, ecco: dignità, mi sfuggiva il nome), mi sono detta: in queste giornate disoccupate dove c'è veramente tempo per tutto, facciamo una cosa: leggerezza, lievità, allegria e disincanto a gogò. Ovvero, evitiamo di pensare... E giuro sulle ceneri di nonno Vladimir Rasputin Smorzakan detto "Il folle satiro della Nevskji Prospekt" che ho accantonato ogni pregiudizio e mi sono cacciata nella lettura di questo libro con le migliori intenzioni. Anche perché nella mia mente elastica come una Big Babol spiaccicata sull'asfalto rovente di un pomeriggio di luglio riposa l'idea che non bisogna farsi preconcetti e che tutti e tutto meritino attenzione, almeno una volta nella vita
In più, come aspirante scrittrice, volevo carpire i segreti del successo di questo scrittore pacioso e perennemente cappellinato.

Ho mollato a pag. 17.
Per tutto il tempo della breve lettura mi rimbombavano solo due cose in testa: la BMW più volte citata non so per quale motivo (e sorvolo su tutti gli altri marchi, per pura pietas) e la frase che il protagonista Alessandro rivolge alla moglie che l'ha lasciato : "ti disprezzo sentimentalmente".
Ti disprezzo sentimentalmente?!

Ok, facciamo così: io ci riprovo e adesso - sì, proprio ora - riapro il file del libro e... un momento! Cos'è questo post it sulla mia scrivania?

1 filoncino di pane
2 uova
bocconcini di pollo per gatti
carta igienica
p.s
passa alle poste e paga l'affitto e soprattutto porta il resto, grazie
Mamma

Scusa, Federiko, ma questa lettura è ben più interessante. Coinvolgente, dinamica, grammaticalmente corretta, dio, non resisto!

p.s.
ho letto alcune recensioni di "Scusa ma ti chiamo libro" e una mi ha colpito: un lettore diceva che "Moccia è di quelli che scrive per piacere agli altri".
Ecco, Moccia: per piacere, smettila. I soldi li hai fatti, perché accanirti?
Quindi, è fuori discussione che io possa leggere Amore 14...


venerdì 6 febbraio 2009

Le discutibili recensioni di Olga/ 1- Daniele Pennacchioni



Io amo Pennac. Ho divorato - annissimi fa - La fata carabina, Il paradiso degli orchi, La prosivendola, Ultime notizie dalla famiglia, Signor Malaussène, Come un romanzo. Mi ha fatto ridere e commuovere e stupire.
Anche Diario di scuola mi ha stupito: mi stupisce, infatti, che ancora non abbia ritrovato le mie palle (metaforiche, ça va sans dire) rotolate da qualche parte dopo essere arrivata, con sforzo indicibile, fino a poco più della metà, e precisamente a pag. 158.
Veramente palloso. E lo stile frammentario, approssimativo, gli aneddoti che dovrebbero fa ridere e invece fanno cagare... secondo me non l'ha scritto lui, anzi, il nostro insegnante aguzzino ha costretto una delle sue classi a inventarsi ghost writers, pena il doversi impararare a memoria tutto Montesquieu (è la fissa del nostro Daniel, costringere gli alunni ad imparare a memoria, pare). E il risultato è questo "diario" di una noia mortale e sinceramente ho provato più gioia e brio nel ricordare il registro delle medie in cui, e ne vado fiera, io e i miei compagni ci siamo beccati 21 rapporti di classe in un solo anno (la 2a media): altro che noia...
Bah.
Fortuna che me l'ha prestato Parma Letale e non ho scucito un centesimo.

Per ritrovare lo stimolo di vivere e una seppur squallida parvenza di sorriso sulle labbra, ho appena cominciato la lettura di Al crepuscolo di Stefano Re (e a proposito: George, col cazzo che te lo ridò, il libro: sono 10 - sottolineo 10 - anni che mi devi restituire la biografia di Che Guevara, non ho parole!).
Se anche King dovesse deludermi (ma per il momento no), la settimana prossima eseguirò un Fosbury a stomaco pieno e braccia legate tuffandomi dalla diga con indosso un costumino in pietra lamellare e due belle pinne di cemento ai piedi.
O, in alternativa, mi zavorrerò con tutti i libri di Pennac e una fila di salsicce arrotolate al collo, m'inzupperò la maglia di vino rosso ed irromperò in una riunione di terroristi talebani urlando: - Sono una donna, mi piace il vino, mangio il porco, amo leggere e studiare, mi eccito tutte le volte che vedo una foto di George W. Bush e ho le prove che Obama ce l'ha più grosso di Osama!
Quando voglio suicidarmi, mi piace andare sul sicuro...