venerdì 10 luglio 2009

Hai

(Anatol Kjashchuk)

Hai gli occhi grandi da bambina mentre mangi lentamente una pasta alla crema (la crema gialla, quella della nonna, quella densa e soda che ti piace tanto e che da tanto non prepari più).
Hai i capelli corti e spettinati come quelli di una monella dopo un'intera giornata passata tra giochi scalmanati ( o come una donna dopo un'intera mattinata a vagare cercando di ricordare dove ha parcheggiato la macchina, la macchina che non si trova più).
Hai l'andatura stanca da maratoneta giunto quasi alla fine della marcia (marcia che porta verso un traguardo invisibile, fatto di vuoto e di vuoti, dopo una strada che si è fatta mano a mano più accidentata).
Hai il tono di voce pacato e senza enfasi di colei che è in pace col mondo e che non ha emozioni forti da dover domare (tipo la mia, quando mi chiedi in tutta tranquillità: - sono le 9 di mattina o di sera? Che ho fatto fino ad ora?)
Hai gli occhi verdi e nocciola della campagna che ti ha dato la vita, ti ha visto crescere e che purtroppo non ti vedrà invecchiare e morire (campagna di cui purtroppo scorderai colori, suoni, profumi e sapori).
Hai una figlia che ti osserva, seria e premurosa e preoccupata (come una madre che badi alla sua bambina dall'aria smarrita...).

Hai.

Hai me e se ora non te ne accorgi - perchè dopo avermi chiesto se per caso volessi pranzare, alle 9.30 del mattino, sei andata a riposare (a dimenticare ancora) - poco importa.

Hai me e mi hai per sempre.
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1. (quando ho detto che Luglio è un mese insopportabile, sono stata incredibilmente ottimista: ho tralasciato di dire che - forse - i mesi a venire saranno peggio. Questo blog nasce con la risata da buffone di corte e si ferma - per un attimo? per sempre? - con il pianto della figlia che dovrà imparare ad essere la madre di sua madre.

Spero che sia solo una BEFFA e che questa beffa non sia INFINITA e che presto la tua e la mia risata tornino a dominare il nostro mondo. Non conosco un'altra persona che più di te meriti di tornare a sorridere, mamma

Ho paura).

2. (quando penso se sia giusto esporre queste parole alla portata di tutti, il dubbio amletico dura un attimo. Cosa volete che importi, ora?

Ho solo paura).

martedì 7 luglio 2009

Più luce del sole

(Malvisi - Madre e figlio)


"... il semaforo segna rosso
sulla costruzione sospeso come un dio
e le biciclette volano con in groppa le donne
dagli occhi di tutti i colori
col viso più forte della morte
gente che assapora i giorni
e quel rosso nel viso ha più luce del sole.
"
(Luigi Di Ruscio)

Questo autore me l'ha consigliato il mio amico Vex (leggerò Palmiro, promesso!).
Queste parole sembrano scritte su mia madre e su tutte le persone che - come lei - urlano la loro sofferenza, silenziosa ma potente come i raggi del sole più feroce.
Torna ad assaporare i giorni sorridendo, mamma, perché senza te a gustarli, i giorni non saprebbero più di niente.

E il sole di ogni giorno sarebbe inutile.

Aprile è il mese più crudele, diceva il poeta...

...luglio, invece, è semplicemente insopportabile.