giovedì 30 aprile 2009

Vacuum

Vedi vibrare la luce verde,

Vuotare! È il suo voto

Verbo di vivido verde

Via libera! È il suo veto

Vuotare, versare, vacare,

Vagare in vacanza.

Vola via dal vuoto vacuo,

Verso il vuoto nuovo

Vibra al suono delle v

V come due ali,

V come vita volante

Vita vacua, vuota e vacante

Vita da riempire, finalmente

Via la vana zavorra,

Vattene, vola via, va in vacanza

Vaga, divaga, girovaga

Volteggia vagabonda

Valore è vagare, virare

Vale voltare,

Vai via

Vale il vuoto, vi è la verità

Vena da vuotare

Vena in cui versare verde acqua

Vento vivo a venarne le onde

Volere il vuoto

Volere contro il vuoto

Voglia che vede nuova vita

Vuoto che veleggia via e va lontano

Valigie vecchie da vendere

Via da me, via, volare

Vuoto tutto, via il vecchio

Vendo tutto ciò che non vale più

Voglia nuova per una nuova vittoria

Verde valle da visitare e vincere

Vado in vacanza, una valigia vuota…

Vengo a riempirla.



mercoledì 29 aprile 2009

N.S.S.


Quel che rimane dopo 10 ore quotidiane di lavoro è la voglia di vedere poi le cose scorrere con una certa facilità, voglia di leggerezza e semplicità, di cose chiare e di parole limpide, è il desiderio di staccare la spina e dedicarsi a ciò che più piace, come ad esempio scrivere... ed invece, eccomi qua a postare foto e immagini che hanno senso solo per me e scrivere post di una-due righe. Perché non ho tempo, perché tra 1 ora devo essere al lavoro, tanto per fare un esempio.
La verità è che lavorare uccide.
Il lavoro è una delle aberrazioni umane, conseguenza di un sistema di valori incentrato su un unico comandamento: comandare (appunto). Ma per comandare ci vuole potere. Per potere ci vuole talento/carisma/genialità, ma essendo queste merce rara, l'uomo si è messo a stampare banconote a sostituire quei valori, a rappresentare esse stesse un valore. Molto più facile, no?.
Per avere banconote si è stabilito che occorre lavorare.
e succede che si è qualcuno solo se si lavora, si produce, si consuma.
E qui è iniziata la fine.

Siamo parte di un esperimento: bene, è fallito.
Le ultime nostre parole - spero - saranno: "cazzo, ma quella non è una meteo-?"
BUM!

E la prossima specie sarà migliore (personally, faccio il tifo per scorpioni, squali, scarafaggi e -in primis - topi).

Ecco, ce l'ho fatta a scrivere un post più "carnoso" (bleah...).
Il senso?
Lo capisco solo io, forse un'altra persona e per tutti gli altri... il senso è nella maglietta della foto (il sarcasmo è un modo per sopravvivere mooooolto efficace, e soprattutto... tiene lontane certe persone, il che non può essere che un bene, a conti fatti).
Scusate, vado.

Olga needs to work
Olga is a dork

Gaudium (44) Magnum

Olga Callaghan

lunedì 27 aprile 2009

Improvvisamente

Inaspettata oasi

Opera d'artEX

(mostra Jesi Nuda Cruda, "opera" di Andrea Silicati)

Donne, quante di voi possono vantarsi di poter annoverare tra i propri ex una vera e propria opera d'arte? da qualche mese a questa parte

IO POSSO!
e ne sono fiera, ovviamente.

[Ci tengo a sottolineare che Jean-Festin 13 anni fa era molto, molto molto più in forma, diciamo che ora il mondo si ritrova con un 20 di chili di Jean-Festin in più.
E non se ne sentiva il bisogno, vero Jean?]

ehi, pssss!
questo post avrà una 2nda parte...

domenica 26 aprile 2009

25/4:per tutti noi

(foto del mio collega S., grazie)

Di anni 20, operaio tornitore. Nato a Jesi (Ancona) il 1º gennaio 1924, ancora ragazzo iniziò a lavorare in una fabbrica di sedie per divenire poi un operaio tornitore. Dopo l’8 settembre 1943 contribuì alla costituzione dei primi nuclei armati della Resistenza locale entrando in una formazione di Poggio San Romualdo con il compito di trasformare la propria casa in una base d’appoggio per gli altri partigiani e un rifugio per sbandati e prigionieri alleati fuggiti dai vicini campi di prigionia. Nel gennaio 1944 fu sorpreso e catturato da una pattuglia tedesca, lungo la costa tra Porto San Giorgio e Porto Civitanova, mentre stava accompagnando alcuni piloti inglesi all’appuntamento con un sommergibile alleato inviato a prelevarli. Rinchiuso nel carcere di Macerata, Pasquinelli fu sottoposto a duri interrogatori durante i quali dichiarò orgogliosamente di essere «un partigiano combattente il fascismo». Per tale affermazione fu condannato a morte e fucilato il 3 aprile al campo di concentramento Sforzacosta dove, nel corso dello stesso mese sarebbero stati internati centinaia di giovani di Tolentino delle classi dal 1914 al 1926, renitenti alla leva della R.S.I. o alla chiamata al lavoro obbligatorio. Nel dopoguerra gli fu intitolata una via di Jesi, un Circolo ARCI e, nell’ambito delle iniziative del 60º anniversario della Liberazione, il campo sportivo Boario.
(doc. di E. Cavina)

My world is a beautiful place

(Saul Bass)

The world is a beautiful place


The world is a beautiful place
to be born into
if you don't mind happiness
not always being
so very much fun
if you don't mind a touch of hell
now and then
just when everything is fine
because even in heaven they don't sing all the time

The world is a beautiful place
to be born into
if you don't mind some people dying
all the time
or maybe only starving
some of the time
which isn't half bad
if it isn't you

Oh the world is a beautiful place
to be born into
if you don't much mind
a few dead minds
in the higher places
or a bomb or two
now and then
in your upturned faces
or such other improprieties
as our Name Brand society
is prey to
with its men of distinction
and its men of extinction
and its priests
and other patrolmen

and its various segregations
and congressional investigations
and other constipations
that our fool flesh
is heir to

Yes the world is the best place of all
for a lot of such things as
making the fun scene
and making the love scene
and making the sad scene
and singing low songs and having inspirations
and walking around
looking at everything
and smelling flowers
and goosing statues
and even thinking
and kissing people and
making babies and wearing pants
and waving hats and
dancing
and going swimming in rivers
on picnics
in the middle of the summer
and just generally
'living it up'
Yes
but then right in the middle of it
comes the smiling
mortician


(L. Ferlinghetti)


Gotcha!

sabato 25 aprile 2009

Perduto

(Victor Hugo, Ma destinée - 1867)

Perduto

Fidarmi di te

Il più grande dono

che tu possa custodire

Nell’istante che te l’offro

Ahimè

Il mio destino da te

È guidato

Poi

smarrito

sbalzato fra le onde

da un mare a me sconosciuto

Trascinato

Perso nel tempo

Oramai mai più

Trovato.

(Mura?)

25/4: le Courage


"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti."(A.Gramsci)








(E. Delacroix - La liberté guidant le peuple)

25/4: l'anniversaire... et moi

La Fuite
La Libération
La Liberté

venerdì 24 aprile 2009

Guaranteed




Oggi una persona mi ha ricordato in una maniera "singolare" un post che avevo scritto a San Valentino, tratto dal film Into the wild. Un post sulla felicità che è tale solo se condivisa.
Questa non può essere una coincidenza e quindi...
voglio condividere ancora quel messaggio con voi

Happiness is only real when shared

(e buon viaggio a te!)

Special needs:

need a break

giovedì 23 aprile 2009

Calligrammes - Per me



Hold your breath and count to ten
Hold your breath and count to ten
fall apart and start again

start again ....... /
start again __ /
start again
start again
start again
start again
...


(...with a new gun)

Il ragno e la rete

(Images and Words: Vex the Dude & Olga)

RAGNO

Senti il calore della luce

scivolare sulla nuda nuca

mentre scende si fa fredda

e buia bestia cupa diventa.

Non ti volti non ci riesci e non vuoi

il ragno si muove e prende la mira


La luce non ha colpe:

niente è cambiato

c’era una lampadina

ma tu vedi un ragno.

Il bianco ti ha accecato

Il nero ti sta cancellando


io vedo tutto il bianco

ma tu senti il nero

Io guardo te paralizzato

ma tu non vedi niente.

Gli occhi tuoi due tagli

la bocca tua una muta linea scura


Senti il ragno muoversi piano

sta per scendere su di te

e la perfetta simmetria

della sua tela sottile

nascerti dentro.

Attorno rimane la luce


una luce inutile ormai

non ti muovi, sei paralizzato

e tutte le cose

e tutte le persone?

Ma tu non riesci più a vedere,

non vuoi più voltarti a guardare.


La ragnatela lenta cresce

come la luce all’alba

ti ha riempito e prosciugato.

La alleverai e lei sarà solo tua,


la tua rete




RETE

Ormai sei perduto e invece di darti come sei
passi il tempo a disegnare
croci colorate come cornici ai tuoi occhi
che gli altri vedano le croci
ma non i tuoi
bellissimi feriti straziati e ciechi occhi

non contento di nulla
ma felice della tua passiva resa
stai per fare un passo indietro verso lei
lei la tua creatura
ti sussurra all'orecchio con voce scura:
mi hai creato tu, tu mi hai voluto

mi hai nutrito e allevato
hai donato via tutta la luce in cambio della mia oscurità
ora vieni qui
lascia che io ti ripaghi
vieni da me
smettila di fingere ciò che non sei più

con me non sari più pagliaccio ma uomo
ti toglierò ogni traccia di bianco cerone
cancellerò la croce ti dipingerò un sorriso
vieni da me, la tua rete

lasciati avvolgere

mercoledì 22 aprile 2009

LUX!


Eccola, la risposta! Era a due passi da me e io, accecata da tanta luce, non l'avevo notata.... ma vaffanculo, Olga!
Take it easy e vaffanculo, Olga!

(Thanx)

Io, pure stavolta...

...sopravvivo e scruto.
Ancora macerie, ma l'orizzonte è intatto.
Io, pure stavolta,
sono già .

Tuffo


queste onde bianche meritano un tuffo, veramente
e io ne ho uno spettacolare in mente.
In mente, letteralmente.
Finalmente...

Finalmente!

(Buonanotte, Olga)

martedì 21 aprile 2009

Lu-x


Guardo il mio riflesso per l'ultima volta
tornerà la luce e io scomparirò.
Sarà bello non vedere più il mio riflesso,
sarà magnifico dire: "sembra luce,
ma in realtà sono io
e sarò ovunque vorrò".

Sono io che mi creo la luce.
Voi, se vorrete, potrete avvicinarvi.
Riflettetevi pure,
ma non toccatemi.

Che la luce rimanga solo mia.

Ne ho talmente bisogno,
che spero mi accechi.

giovedì 16 aprile 2009

Me la suono e me la canto:un bilancio provvisorio


Pare che il mio libro sia piaciuto molto a 5 persone su 5.
Il cento per cento dei consensi, cazzo, neanche Stephen King!!! Neanche Dante (beh, devo ancora conoscere qualcuno che abbia letto Dante e non l'abbia apprezzato... un momento! Sì, lo conosco! è quel gran cazzaro de Massi, Thomas e Big Head sanno di chi parlo! Massi* che, ad una certa cena paolotta di una 15ina di anni fa, se ne uscì con tono spocchioso e di sufficienza: "Bah, la Divina Commedia è una gran cazzata!"**).
Peccato che i miei lettori siano tutti amici (vanto anche una parente - mia cognata Cogne*** - la quale pare dimostrare apprezzamento sincero, dato che ancora non ha chiesto il divorzio al mio brother senior****).
Non vorrei che fossero tutti giudizi falsi dettati dall'affetto del tipo "sì, mi è piaciuto molto, davvero...", con lo stesso tono sincero con il quale risponderebbero ad una Wanna Marchi che, voluttuosa, dopo l'amplesso chiedesse loro: "Caro, ti è piaciuto farmi tua per 2 ore filate e con la luce accesa??"
Li ucciderei tutti e 5.
E comunque, dopo questo bilancio, che faccio.... mi sbilancio?
Beh, si vedrà, intanto mi lancio*****.

NOTE:
*Sono felice di annunciare che Massi è uscito dal gruppo secoli fa e che passa il tempo a fare il papà e a flagellarsi tutte le sere chiuso in uno stanzino a ripetere tra lacrime, sudore e sangue: Danteèungeniodanteèungeniodanteèungenio... e che vani sarebbero i suoi tentativi di poter uscire con noi una sera, la risposta sarebbe sempre un poderoso "col cazzo, così impari!".

** Giuro su "quella cosa fantomatica da tutti chiamata dio e alla quale comunque non riesco e non voglio credere" che ha detto così! Io e Thomas ancora ci ridiamo, seppur colti da pelle d'oca al solo rimembrare...

*** Lo so, faccio schifo e ribrezzo, ma non posso trattenermi dal chiamare mia cognata Cogne: lei i primi tempi inorridiva, adesso ha fatto progressi: seppur a denti stretti, sorride quando la chiamo Cogne. Secondo me è veramente innamorata di mio fratello, a quest'ora non sarei su questa terra, ma farei parte del plastico del "condominio dell'orrore" nella puntata speciale di Porca a Porca dal roboante titolo

"L'HA UCCISA COL MINIPIMER O CON LA TAVOLETTA DEL WATER?"

con la faccia dei due mostri in primo piano (Cogne, detta il Mostro di Borghetto e - va da sé - Bruno Vespasiano, il vampiresco conduttore), ospiti speciali: José Mourinho, Carlo Lucarelli e Hugh Jackman in gramaglie, vestito a lutto e in lacrime, inconsolabile per la perdita della donna della sua vita (io, io, sì, proprio io, e allora?! cazzo ridete?!).
**** Oddio, potrebbero pure aver divorziato a mia insaputa e continuare a mantenere una relazione di facciata giusto perché la cosa pare facilitare di molto i rapporti con gli altri scambisti che frequentano di solito, non saprei...

***** nota in bilancio: sono sicura che 5 lettori su 5 a questa frase hanno aggiunto: "scì, lànciate dalla finestra. E pìjace la rincorsa, me 'rcomanno!"
Autografi a gogò, scommetteteci... stronzoni!

Una rivoluzionaria serata al cinema

Gente che non si lava, battute che non fanno ridere, boscaglia bella, per carità, ma che dopo due ore inizia a svangare i cosiddetti, schioppettate secche, gente che schiatta senza il pathos evocativo /annunciativo/ preparafazzoletto del filmone che si rispetti, uomini decisamente brutti e sudati, frasone ad effetto tipiche del fanatico integralista invasato (ogni rivoluzionario è fanatico di qualcosa, sennò dove troverebbe la forza di fare la rivoluzione?)... insomma, finalmente un film sul Che uomo, senza orpelli e ridondanze, un film la cui unica pecca risiede in una certa rilassatezza ritmica (ma è anche un pregio: la rivoluzione non s'è fatta in un giorno o - come dicono gli anglosassoni: Rome wasn' t built in a day, cazzo! - cazzo è una mia aggiunta, non l'hanno detto gli anglosassoni), pecca che ho comunque apprezzato, perché è chiaro che anche a far la rivoluzione ci si rompe un po' le palle, eh! Tutto il giorno nel bosco, senza lavarsi, le solite facce, i bar chiusi la sera, senza potersi neanche spaparacchiare sul divano a guardare la tele...
Basta con le leggende, finalmente la realtà, con buona pace di Taibo II, i Buena Vista Social Club, i centri sociali, le bandiere del PD (intesa come sonora bestemmia) e la zeppola di Gianni Minà...

- Mi sa che i tuoi amici dopo questo film non ti parleranno più.
- Mi sa che anch'io dopo questo film non mi parlerò più.

- Ancora altri dieci minuti e divento de destra!

- Non posso guardare seriamente Fidel Castro, non dopo aver visto Woody Allen....

- Cazzo, ma quello è Woody!
- Doveroso omaggio di Soderbergh...

Questi ed altri commentini vari per dire che ieri sera, su 4 amici che eravamo, il film è piaciuto solo a me. Perché io - solo io - sono una persona seria*.

(*Parma Letale! C'era quel bonazzo stratosferico di Rodrigo Santoro occhioni-da-cerbiatto nella parte di Raul Castro!!! e Benicio Bel Toro, un bel bocconcino, hai da vedere che glutei - oddio, sarà un due metri di manzo buono, e...
ops! Scusate, dimenticavo... torniamo alla realtà.
Già, siamo seri: la realtà... qualcosa mi dice che alla visione della seconda parte sarò sola como un pobre perro.)

sabato 11 aprile 2009

Prerecensione della serie Orgoglio e Pregiudizio: Paolo Giordano, lo scrittore caruccio

Io: - Parma, giorni fa mi è arrivato per posta "La solitudine dei numeri primi" di P. Giordano...
Parma Letale: - Beh, l'hai già letto?
Io:- No, figurati se ho tempo... è ancora incellofanato.
Parma Letale: - Bene, lascialo così. Non aprirlo.
Io: - Ma il titolo è bello e suggestivo..
Parma Letale: - Sì, è l'unica cosa bella e infatti l'ha scelto l'editore...
Io: ???
Parma letale: - Ha vinto quella specie di premio, non ricordo quale, solo perché è un fisico ed è caruccio.
Io: - "Specie di premio"?! Ma è lo Strega, PORCO**IO!!
Parma Letale: - A scì? Mhh... No, dammi retta, lascialo incellofanato, ci fai più soldi a rivenderlo. Anzi, no.. buttalo via.

Con una premessa così, io dovrei iniziare a leggere 'sto libro?
E' pur vero che il mio orgoglio non sente pregiudizi, anche se di Parma ci si può fidare anzichenò, quindi diamoci dentro.
Già.

Ho i brividi. E tanta paura.

Le gaye recensioni di Olga: David Sedaris


"C'erano forti possibilità che non possedessi il minimo talento artistico. Affrontando quella dura realtà forse avrei potuto farmene una ragione e andare avanti. Chissà, magari avrei imparato un mestiere e un giorno sarei stato fiero della mia perizia nel posare tegole o riparare carrozzerie ammaccate. Dopotutto che male c'era a fare un lavoro manuale, tornare a casa la sera, bersi un bel bicchierone d'acqua ghiacciata e godersi la soddisfazione di aver rallegrato il pomeriggio di un automobilista restituendogli un parafango impeccabile? Un sacco di persone si guadagnavano da vivere così. Magari non leggevi i loro nomi sui giornali, eppure anche loro esistevano, giorno dopo giorno, e facevano del loro meglio. Oppure, meglio ancora! Decisi - alla tenera età di ventisette anni - di tornare all'accademia d'arte. Lì di droghe ne avrebbero avute un sacco."

"Afferrai le parti salienti del flusso di parole trasmesso da Hugh, e capii che il mio primo obiettivo era fare di lui il mio fidanzato, estorcendogli un impegno con l'inganno, o al limite col ricatto. So che posso sembrare calcolatore, ma se uno non è bello tanto vale che si faccia furbo.
Al fine di ottenere ciò che voglio, mi è utile fingere di essere il personaggio di una soap opera pomeridiana, nella fattispecie un macchinatore intrigante. I personaggi delle soap fanno affermazioni enfatiche. Stringono i pugni e annunciano i loro obiettivi ad alta voce: " Io distruggerò le Buchanan Enterprises!". "Phoebe Wallingford pagherà per quello che ha fatto alla nostra famiglia!"
Rientrando in casa con metà della scala da tre metri e mezzo, mi voltai verso il loft di Hugh.
"Tu sarai mio!" esclamai.
(D. Sedaris, Me parlare bello un giorno)

Esilarante, divertente, ironico, cinico e non una parola fuori posto.
David, maledetto! tu che possiedi lo stile e il talento che vorrei fossero miei , a te va tutta la mia invidia e il mio rancore, per colpa tua qua su questo post ora vomito la mia bile e rivelo quindi la mia grettezza e piccolezza d'animo, e mentre mi accingo ad inginocchiarmi nel centro della mia stanza dopo aver acceso grosse candele nere; dopo aver disegnato col gessetto un pentacolo e aver sparpagliato attorno a me le viscere ancora calde dei miei 3 orridi felini, nell'ottica di un imminente dialogo col Maligno che possa darmi il tuo talento in cambio della mia anima sporca come la coscienza di un politico italiano a caso, eccomi a dichiararti il mio incommensurato e incondizionato amore.
E grazie all'amico che me l'ha consigliato, rammentandomi - ma non sarebbe necessario - che fortuna ho ad avere al mio fianco amici come lui.

voglio quindi regalarvi un po' di Sedaris, con il consiglio: leggetelo il prima possibile!
Fate entrare la leggerezza e il sorriso lieve e quasi trasparente di una scrittura che è un vero e proprio esorcismo contro certi oscuri "demoni" che ...ops! a proposito di demoni, scusate, ma il Maligno è testé apparso al mio cospetto. E sta brutto far attendere gli ospiti.
Ciao, Sà...Prego, figurati... sì, ecco: avevo una proposta da farti... io pensavo che noi due potevamo metterci d'acc......

That's me, tonight...

... tonight, not as fragile as I may seem.
Not at all.
Goodnight.

I stop to weep,
and go to sleep
even though I know
I'm not part of that dream.
I dont' t want to be part of anything
I'll be the dream.

Sure,
sooner or later
I'll be the ...

Goodnight

venerdì 10 aprile 2009

Silenzio

(da qui)

Le mie montagne,
le mie rovine
e tutta la morte che non si vede qui.
Tutto
mio
Abruzzo, mio a metà.

giovedì 9 aprile 2009

Battutella battutella!


- Ma d-dove sono io e ch-che ne è di tutti ... dove sono i miei amici?!
- Lei deve capire che chiunque conoscesse è morto da quasi 200 anni...
- Perché non erano vegetariani!
(dialogo post risveglio da ibernazione tra Mike/Allen e i dottori, tratto da Il Dormiglione)

mercoledì 8 aprile 2009

I need, I just need...


... a smile like that as a sign of (your) peace.

Saggezza della gazza

(disegno di Paul Trevillion)

"Non posso dire che non berrò mai più, ma quello che posso dire è che non ho bevuto oggi e che spero di non bere domani"
(Paul Gascoigne, su The Sun)

Dire mai più/per sempre è un modo certo per allontanarsi dalla possibilità di una felicità.

Spengo la luce


e tu chiudi gli occhi.
Buonanotte.

Bello sprofondare.

martedì 7 aprile 2009

lunedì 6 aprile 2009

Questo post non ha titolo, solo crepe.

"... ci stanno persino quelli che dicono “speriamo che non si metta a piovere”
ma cosa te ne importa!
e se non piove? cosa ti cambia?
pensa a un giorno d’estate all’inizio agosto, una giornata piena di sole
un giapponese di hiroshima pensa “speriamo che non si metta a piovere”
e infatti non piove,
ma poi vede la sua città diventare un secchio di cenere

la speranza è un’attività da esaltati
come si fa a avere speranze nel futuro, cioè in una cosa che non esiste?
è come dare la chiave della propria casa al primo che passa per
strada ipotizzando che ci sia una possibilità che si tratti di un
maniaco del pulito che verrà a farti le pulizie di Pasqua...

... che precursori i depressi!
appena è stato possibile se ne sono andati a vivere nelle tombe..."
(Ascanio Celestini, da: Orazione funebre per la cultura italiana - p.s.: il resto lo trovate su Micromega).

Anche se c'entra poco con la catastrofe che ha distrutto vite in Abruzzo (anche dalle parti del mio luogo di nascita, Penne, ci sono stati danni e la cosa mi fa uno strano effetto), queste parole si sono collegate al volo con le immagini di strazio offerte dal web.
E leggere che uno dei paesi colpiti - non so in che misura - è Santo Stefano di Sessanio mi ha fatto stringere il cuore.
L'anno scorso noi Paolotti - unendo le nostre forze (ma parlerei più di "tare") con i temibili Squallidi, abbiamo trascorso un weekend fantastico tra i monti abruzzesi, in occasione del compleanno del Giamario, in compagnia di quattro sparuti abitanti e una silenziosa muta di cà da pajaro (l'animale più intelligente del mondo, quello che insieme a ratti e bacarozzi un giorno arriverà a dominare il pianeta).
Abbiamo mangiato bene, bevuto benissimo, dormito da dio e visitato il castello dove fu girato Ladyhawke e alla fine siamo tornati contenti alle nostre routine. Ci siamo divertiti e, personalmente, ho avuto modo di apprezzare di più certi amici.

Bene, un anno dopo
... eccoci qua, con i nostri grandi problemi e le nostre piccole gioie, i nostri scazzi e le grasse risate, noi che a volte ci scordiamo di essere sereni, perchè non sappiamo più come fare ad accorgerci/sorridere degli eventi microscopici ma lieti che accadono quotidianamente attorno a noi, persi come siamo dietro alla ricerca vana ed estenuante della realizzazione di "grandi sogni". Noi che abbiamo, per dirla alla Dickens "great expectations", ma veramente "very little will" per ottenere ciò che vogliamo, noi che ci diciamo depressi quando la giornata è cupa, ma non riconosciamo di essere sereni quando oggettivamente c'è il sole ... noi, nonostante tutto, qui un anno dopo a festeggiare in compagnia e in amicizia un altro compleanno del Giamario.
Bene, un anno dopo
... Santo Stefano di Sessanio è quel che è ( e le è pure andata bene), è diversa, è stretta accanto alle cittadine vicine straziate dalla calamità naturale*.
(*non esistono "calamità" naturali, tra l'altro: esistono gli effetti di eventi naturali, effetti che magari non si possono prevedere grazie solo al radon, ma che si possono prevenire, se invece di sparare cazzate progettando un utilissimo ponte sullo stretto di Messina, si ponesse attenzione sul fatto che - essendo l'Italia piazzata su una zona sismica - sia magari il caso d'iniziare a parlare di un vero "piano casa", inteso come COSTRUZIONE PREVENTIVA ANTISISMICA, così da non doversi poi perdere in sterili polemiche sui presunti Nostradamus della ricerca (che poi basta leggere due righe e si scopre che è da anni che si studiano le reazioni del Radon collegandole a effetti sismici).

Noi invece siamo tutti qui.
In Abruzzo manca un certo numero di persone all'appello.
Noi siamo fortunati, io almeno penso di esserlo oggi anche di più, ed è brutto dovermene rendere conto a spese di altri, persa come sono stata, anch'io, a trascorrere notti non dico nelle tombe, come i depressi di Celestini, ma sicuramente in un buio loculo che avevo allestito dentro di me.

Sono mesi che ciò non accade più.
Sono fortunata.
Siamo fortunati.

Santo Stefano di Sessanio e i Cà da Pajaro... e l'Armata Squalotti. Eccoli qui, un anno fa.
I fortunati.
Auguri.

domenica 5 aprile 2009

venerdì 3 aprile 2009

My 69 for the Boss

L'attesa febbrile è finita.
Broken Asser, aka Dr Death, aka Il Chiavaliere Oscuro (abbiate pazienza, l'ultimo episodio è in cantiere) ha finalmente comprato i biglietti per il concerto di Roma dell'inossidabile Bruce Springsteen.
Certo, ha voluto aspettare che finissero quelli per il prato ma poi, quando stavo accarezzando l'ipotesi di investire 92 sanguinosi pippi per un Monte Mario, ecco che il genio finalmente s'è mosso... 69 euri per i distinti, e vabbé... va sempre bene per il Boss...

Quest'anno sarà ancora più bello di quello dell'anno scorso, per ovvi, ovvissimi motivi. E questa volta I'm on fire la dedicherò a me, perché - l'ho capito solo ora - solo io posso essere il mio "firestarter", nessun altro...

... e sarà un innesco bellissimo!
1,2,3,4!

Io, stamattina, stasera e stanotte

Scrivo.
Quindi non esisto, ovvero vivo a modo mio.

mercoledì 1 aprile 2009

Compito in classe


Tema:
"L'alunna Olga presenti un breve racconto dove compaiano - adeguatamente illustrate e sufficientemente sviluppate - le seguenti parole/tematiche:
- una coniglietta
- birra nera fatta in casa
- un non meglio specificato "Bananotto"
- licenziamento
- precarietà
- Stephen King
- Playboy (non un seduttore, ma la celebre rivista per ciechi...)
- una Stilo
- una Punto nera cabrio (no, non mi sponsorizza la Fiat)
- un sospensorio
- punti neri
- una (terribile) scoperta"

Ho creato la giusta dose di suspence, sì o no?

[post ermetico che capiamo solo in due, ma mi correggo: forse stavolta non ci arrivo neanche io. Ora, zitti tutti, fuori dalle palle voi 3 gattacci a forma di cuscino, ho sedato mamma, spento il cellulare e manomesso l'impianto elettrico condominiale così nessuno rompe le palle al citofono, perchè qua il momento è epifanico: Olga ha da creare.
E possibilmente deve tirare fuori qualcosa - anche due misere righe - prima di cena, dato che l'aspetta una terrificante mangiata a base di cibo prettamente vegetariano a casa di quella psicotica mina vagante di Parma Letale, da oggi da me ribattezzata Zònia Von Glutenberg, dato che lavora presso una ditta di cibarie per celiachei... ciliaci... celiaci... celiachitici, insomma, cazzo! Quelli là!
Orsù, dunque. Sciò!]