venerdì 6 novembre 2009

w la cohérence!


Sono uscita di casa con l'intento preciso di comprare l'ultima fatica di Daniele Luttazzi, La guerra civile fredda, pregustando col ghigno satanico dipinto sul volto le perle che avrei sicuramente scovato nel suo prezioso libro.
Quanto amo quest'uomo e quanto adoro il fatto che si sbudelli tutte le volte a dimostrare a questo popolo d'imbelli e d'ignoranti il vero e unico concetto di satira e il suo immenso potere.
Già m'immaginavo a sottolineare con la matita le frasi più suggestive, i passaggi fenomenali, a fare l'orecchio sulle pagine per poi copiarle sul blog o sul mio profilo di FB, a citare in giro freddure e lazzi "luttazzeschi" (esiste, questa parola? bah, ora sì).
Eccomi, sono arrivata.
Faccio il giro del supermercato et voilà,giungo nel reparto libri.
Vomito la colazione sull'ultimo Moccia e sgancio un rutto sulla fila dei romanzi a tema Vampiri-boni-che-seducono-fanciulle-pureecastemavogliosedentro/tuttodentrosìsìsì, faccio scendere una lacrima quando i miei occhi incontrano quelli di Vespa che sorride paraculo dalla copertina dell'ultima sua marchett...ops, fatica letteraria come se dicesse Yes, I can, Dio can!, getto un fazzoletto precedentemente scaccolato ad arte su un altro Moccia (Scusa ma ti chiamo tumore) e poi lo trovo.
Finalmente!
Saltello come la vispa Teresa verso la cassa fai da te, pago ed esco fischiettando con The Dome di Stephen King sottobraccio.

La solita coerente.

p.s.
No, è che non c'era neanche una copia del nuovo libro di Luttazzi. Ma domani lo scoverò e farò domanda affinché ne venga affissa una copia in tutti i luoghi pubblici al posto del tanto discusso crocifisso. Nel frattempo, Stephen King mi coccolerà sussurrandomi di una misteriosa cupola che porta morte e terrore in una tranquilla cittadina del Maine.
Cos'è, il solito libro sulla mafia? Eh, no, Steve!Eccheccazzo!
Scusa, io ti amo, ma vaffanculo! (ecco sfornato il prossimo titolo per Moccia, e tutto gratis, 'bbello...).

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